Agnese Purgatorio

Agnese Purgatorio

Nata a Bari ma cittadina del mondo, Agnese Purgatorio resterà sempre legata alla sua terra d’origine e a quel mare che ha raccontato tante volte nelle sue foto.

Partita dalla Puglia si divide tra Israele, dove vive nel Kibbutz Hahotrim, e Brasile, dove frequenta la scuola libera del nudo, laboratori di disegno e corsi di incisione e fotografia.

Frequenta workshop con alcuni dei più influenti fotografi contemporanei come Gabriele Basilico, Toni Catany, Martin Parr, Claude Nori, Mimmo Jodice, Cuchi White, Gianni Berengo Gardin. Inizia nel frattempo a lavorare a Bari presso la Galleria Spazio Immagine particolarmente attenta alle più avvertite ricerche sul paesaggio in fotografia, e che si segnala come promotrice, negli anni ’80, della ricerca di Luigi Ghirri sulla Puglia.

Pochi anni dopo, Agnese decide di trasferirsi a Lisbona per seguire corsi di letteratura, storia dell’arte, storia dell’immagine. Inizia nel frattempo ad affermarsi grazie alle prime esposizioni a cui prende parte.

Partecipa a Rotte Mediterranee, Biennale d’Arte Mediterranea Giovani a Tipasa in Algeria; a Bari realizza la personale dal titolo Dialogue all’Artoteca Alliance dell’Associazione Culturale Italo Francese. Nello stesso periodo partecipa al photosalon della Biennale Internazionale di Fotografia di Torino.

Nel 1994 vince il Premio European Kodak Panorama.

Nel 1995, selezionata da Charles–Henri Favrod, prende parte alla mostra itinerante Comme dans un miroir, Le portrait dans la collection du Musée de L’Elysée de Lausanne e, unica italiana, viene invitata dalla Fondazione Italiana per la fotografia di Torino, per il progetto The European Face, Talbot Rice Gallery – University of Edimburgh in collaborazione con The European Union Cultural Forum, Edimburgh.

Nel 2001 ha partecipato alla mostra, curata da Teresa Macrì, Mille e una Biennale, inaugurata dalla Fondazione Bevilacqua La Masa in occasione della 49°Esposizione Internazionale d’Arte di Venezia e alla IX Biennale Internazionale di Fotografia di Torino, Border Stories, a cura di Denis Curti.

In seguito si è interessata di video installazioni e ha frequentato diversi workshop con registi internazionali come Emir Kusturica, Abbas Kiarostami e Alina Marazzi e per completare i suoi studi ha conseguito un diploma di Master in Arti Terapie.

Si occupa inoltre di didattica interdisciplinare lavorando in diverse scuole e università, mentre, negli ultimi dieci anni, realizza progetti artistici nelle carceri con l’Opificio per le Arti del Kismet Opera e con il Centro di Documentazione e Cultura delle Donne di Bari.

Dal 2003, con la mostra Maternità dell’opera, è iniziata la collaborazione con la Galleria Bonomo di Bari e, con la seconda personale Fronte dell’est del 2007, un interessante percorso di mostre con Martina Corgnati.