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Il Documentario

Il Documentario

Clandestine. L’altra Italia dell’arte
(durata 59 min 15 s – Full HD 1080/1920px)
di Maria Paola Orlandini

Collaborazione artistica
Christian Angeli

Testi
Tommaso Triolo

Direttore della fotografia
Massimiliano Maggi

Musica
Bianca Ottaviani

Montaggio
Leonardo Ottaviani

Regia
Maria Paola Orlandini

Nel corso della mia esperienza di produttrice e autrice di programmi d’arte per la Rai, ho incontrato tante donne che lavorano nella cultura e abitano un’altra Italia, quella che non fa né clamore né notizia e non trova spazio né in Tv né sulle prime pagine dei giornali.

Un universo creativo femminile che persegue con tenacia la propria vocazione comunicativa e che nutre, con azioni e parole, un pubblico numeroso e appassionato, forse stanco della ripetizione mediatica di formule e linguaggi svuotati di senso.

All’emersione di alcune di queste esperienze è dedicato un film documentario che stabilisce una relazione tra il posto che la cultura occupa nel nostro Paese e quello che le donne occupano nella cultura.

Maria Paola Orlandini

 

Le protagoniste al lavoro (in ordine di apparizione):

Agnese Purgatorio

fotografa e performer pugliese, impegnata a riflettere, interpretare e anticipare i riflessi emotivi e personali di grandi fenomeni collettivi come le migrazioni o le epidemie;

Cristina Crespo

artista versatile, pittrice e ceramista, illustra un suo progetto di trasformazione e rivalutazione dei paesaggi del dopo sisma nelle Marche;

Alice Pasquini

street artist, tra le pochissime donne impegnate nella realizzazione di opere di enormi dimensioni, al lavoro sui muri di Civitacampomarano e del mondo, dall’Australia all’Europa;

Isabella Botti

storica dell’arte, saggista, guida turistica nei musei statali ed esperta di didattica per bambini, per le strade di Roma alla scoperta delle statue parlanti;

Rosaria Lo Russo

poetrice e insegnante di Firenze; la sua lettura ad alta voce diventa lo stile di un’azione performativa che rompe i confini tra letteratura, drammaturgia, teatro, musica;

Bianca Tosatti

la maggiore esperta italiana di arte irregolare, l’arte del disagio mentale, costruisce progetti e pratiche inclusive per gli uomini e le donne invisibili all’arte e alla società;

Raffaella Formenti

bresciana, in esclusiva realizza una sua installazione, “Il Golfo Mistico”, nella cripta della Basilica di San Salvatore, all’interno del complesso di Santa Giulia;

Marcella Frangipane

archeologa già docente presso l’Università La Sapienza di Roma nel “suo” cantiere in Anatolia, ad Arslantape, la prima città – stato della storia, datata IV millennio a.C.

In Clandestine. L’altra Italia dell’arte compare anche una madre nobile, vera icona della clandestinità, Lisetta Carmi, pianista, fotografa, discepola del maestro Babayi e fondatrice del primo ashram in Italia che condivide, con le otto donne del documentario, un destino di lateralità fruttuosa, nutrito dalla ricerca incontentabile di forme d’arte diverse e di linguaggi sempre nuovi.

Nell’ottica di un’utilizzazione didattica del documentario, viene valorizzato l’esempio per le nuove generazioni che le singole protagoniste offrono in termini di passione, dedizione, cura, per convenzione considerate caratteristiche “femminili” ma che dimostrano sempre più, soprattutto nei momenti di emergenza planetaria, la propria collettiva carica etica, promuovendo senso civico e relazioni comunitarie, valori oggi di riferimento per un nuovo necessario umanesimo.